Ieri è stato l'ennesimo giorno con temporali sul regioni di nord est.
L'ingesso da nord di aria più fredda e secca unita alla presenza in alta quota un ramo del jet stream con direzione SW-NE ha garantito le condizioni per la formazione di fenomeni localmente intensi.
Ricordando che, la presenza di venti sostenuti in quota fanno si che la corrente ascensionale del temporale (updraft) si inclini e che quindi essa venga meno disturbata dalla corrente discendente (downdraft), i temporali possono assumere una maggiore organizzazione.
Quanto i temporali possono assumere una maggiore organizzazione si intende che i rischi più importanti ( estendibili alla giornata di ieri 23 giugno) sono: la grandine, i forti colpi di vento associati a precipitazioni intense (downburst), locali alluvioni lampo (flash floods) e, occasionalmente, la formazione di tornado.
Quanto i temporali possono assumere una maggiore organizzazione si intende che i rischi più importanti ( estendibili alla giornata di ieri 23 giugno) sono: la grandine, i forti colpi di vento associati a precipitazioni intense (downburst), locali alluvioni lampo (flash floods) e, occasionalmente, la formazione di tornado.
Tuttavia l'elevata saturazione dell'atmosfera alle quote medio alte (700-500hpa) ha portato via molta energia alla convezione data lo scarso soleggiamento durante tutta la giornata.
Inoltre per tutta la mattina e fino alla prima parte del pomeriggio ha soffiato un vento da NE che ha mantenuto i dew point inferiori ai valori potenzialmente più alti che si sarebbero avuti con un vento dai quadranti meridionali.
Le zone che potevano ambire a fenomeni forti erano il Friuli occidentale e il Veneto orientale.
Quando nel pomeriggio, però, è iniziata a fluire l'aria più fredda, sono nate contemporaneamente diverse celle temporalesche che si sono disturbate tra loro e si sono fuse in un sistema multicellulare.
Questo ha fatto si che nessun temporale potesse evolvere in una supercella eliminando il rischio di grandine di grosse dimensioni e di trombe d'aria.
In riferimento a quanto appena detto si prenda come esempio gli scatti del radar OSMER.
All'arrivo del fronte nascono diverse celle sulla pianura
Esse si uniscono in un sistema multicellulare che spazzerà le pianure di Friuli e Veneto
Di fronte al temporale si era formata una shelf cloud molto lunga a sinuosa già vista in altre occasioni simili (per esempio lo scorso 11 MAGGIO 2014).
Alcuni dettagli della shelf cloud.
L'attività elettrica era molto intensa e sono riuscito ad immortalare anche un fulmine positivo nonostante vi fosse ancora la luce del giorno.
Ora ci aspetta un periodo di "calma" grazie al ritorno di un tempo più anticiclonico.
Tornerà il caldo estivo che è sicuramente più consono dei 14° che si sono avuti stamattina.
Vi ringrazio per seguirmi così in tanti dato che ormai siamo prossimi alla soglia delle 20mila visualizzazioni.
Vi ricordo inoltre l'appuntamento di venerdì all'EXPO di Venezia di cui vi avevo già parlato
http://meteostretti.blogspot.it/2015/06/26-giugno-associazione-meteonetwork-ad.html
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Non siate timidi. =)
Detto questo vi saluto e vi do l'arrivederci al prossimo post.
Giorgio
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