mercoledì 30 aprile 2014

29 aprile 2014: caccia nel portogruarese.

Nella giornata di martedì 29 aprile ,un sistema temporalesco di tipo multicellulare nato in Friuli, ha interessato le zone del veneto orientale generando forti piogge in un breve periodo di tempo e locali grandinate che hanno causato danni all'agricoltura, specialmente ai vigneti.

Grazie alle immagini del radar di Fossalon dell'OSMER possiamo vedere l'evoluzione del sistema temporalesco in traslazione da Nord Est verso Sud Ovest.

I modelli di previsione non prevedevano poco o nulla a livello di precipitazioni però uno sguardo attento agli altri parametri sull'instabilità atmosferica lasciavano intendere che nel pomeriggio si sarebbe formato qualche fenomeno sulle zone effettivamente interessate dai fenomeni.
Questo sta a significare che bisogna guardare oltre il proprio naso e che non bisogna fermarsi alle mappe pronte con i colori che indicano i mm di pioggia previsti.. specialmente in primavera: la stagione più dinamica ed imprevedibile in assoluto.

Ieri ho seguito il nucleo temporalesco più meridionale mentre l'amico Fabio Veneziano seguiva quello più a nord.
Io sono quello del puntino verde vicino a Portoguaro, Fabio è invece il puntino Rosso vicino a Conegliano.
Queste le foto fatte da Fabio.
 

Si nota bene la turbolenza che precede il temporale e la forte colorazione verde sinonimo chiaro della presenza di grandine all'interno della cella.

Io invece, come suddetto, ero vicino a Portogruaro.

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Anche qui si vede bene il caratteristico colore verde della grandine.

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Rovesci color grigio chiaro/bianco indicano anchessi rovesci di tipo grandigeno.

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Sono riuscito a catturare anche qualche fulmine nube-terra nonostante fosse giorno.

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e per finire un video che mostra la caccia di ieri.
Buona visione e guardatelo in HD.



Alla prossima.
Giorgio


sabato 26 aprile 2014

26 aprile 2014: caccia in Friuli.

Oggi sconfinamento in Friuli a caccia di alcune celle temporalesche.
I parametri per oggi non erano nulla di che ma fa sempre piacere cercare di scattare qualche bella foto.
Inoltre ho sfruttato l'occasione per far pratica con il sistema di chasing dato che si cerca sempre di migliorare.

La direzione che avevo deciso di prendere è stata buona e sono riuscito a star fuori dei rovesci più intensi e dalla grandine.




Ecco alcune foto:

cella temporalesca in Croazia
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Acceno di shelf cloud
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inflow tail
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outflow del temporale
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Alla prossima

Giorgio

domenica 20 aprile 2014

20 aprile 2014: Pasqua con supercella e funnels

Buona pasqua a tutti.
Stamane un po' a sorpresa, si è sviluppato un temporale di tipo supercellulare che ha prodotto diversi funnel.
Evidente il caratteristico uncino di questo tipo di temporali.

Radar OSMER
www.osmer.fvg.it
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Seguirà report più completo..

Giorgio









venerdì 18 aprile 2014

Tramonti & dust devils

Ben ritrovati.

Qualche foto del tramonto di mercoledì 16 aprile 2014
Visibilità infinita fin verso ovest dove si vedevano chiaramente i monti Berici.

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Queste invece di ieri giovedì 17 aprile, giornata tipica da dust devils.
I dust devils sono vere e proprie mini trombe d'aria che si creano anche quando nel cielo non vi è nemmeno una nuvola.
La sua formazione è causata da un eccessivo surriscaldamento della superficie di un suolo secco e caldo che, in presenza di una leggera depressione sovrastante, genera un mulinello di aria che può crescere in dimensioni e in potenza. 
L'aria surriscaldata, essendo meno densa, per la spinta archimediana tende infatti a dirigersi verso l'alto, richiamando nuova aria dall'ambiente circostante. Se al piccolo vortice è associato un movimento rotatorio derivante dall'ingresso non uniforme dell'aria dai suoi fianchi, questa rotazione si intensifica nello stiramento verticale che l'aria calda subisce durante la sua risalita, a causa della conservazione del momento angolare. 
Questo avvitamento viene quindi amplificato dando luogo al caratteristico vortice, che poi si sposta sul terreno in funzione dell'afflusso di nuova aria.

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Giorgio

mercoledì 16 aprile 2014

15 aprile 2014: mammatus al tramonto.

L'instabilità pomeridiana, dovuta alla presenza di aria molto fredda in quota, ha dato origine ieri pomeriggio a rovesci sparsi sulla pianura veneta.
Uno di questi , sul trevigiano, ha reso l' atmosfera al tramonto molto particolare.

Prima di passare alle foto però serve precisare che ieri al suolo vi era un tasso di umidità relativa estremamente basso compreso tra il 20 e il 30%.
Quando l'umidità è così bassa, le gocce di pioggia evaporano prima di toccare il suolo dando origine alle così dette "virghe", le quali possono essere piovose, o nevose, a seconda della stagione in cui ci si trova.

Esempio di virghe piovose alla base di un cumulonembo:

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L'umidità era talmente bassa che la pioggia, pur evaporando non sporcava minimamente la vista verso le prealpi Friulane che apparivano veramente molto limpide e nitide.

Uno dei vari cumulonembi presenti, è riuscito ad arrivare al ghicciamento della sua sommità dando forma all' incudine.
Quando il vapore acqueo arriva a quote abbastanza alte dove le temperature sono ampiamente sottozero, passa di stato e diventa ghiaccio.
Ecco che quindi la cima delle nubi assume un carattere meno definito e più fibroso (fateci caso la prossima volta che osservate un temporale da distante).

Nella giornata di ieri, come suddetto,vi era aria molto fredda in quota e quindi le nubi sono ghiacciate ad una quota più bassa rispetto al "normale" formando l'incudine a quote più basse.

Nella foto seguente si vede, sulla parte destra, la base libera da precipitazioni del cumulonembo, luogo in cui è presente la corrente ascensionale, e sopra di essa l'inizio della formazione dell'incudine.
Dal centro verso sinistra, le virghe piovose arrivano quasi al suolo sotto la corrente discendente del cumulonembo.

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In questo caso, le correnti in quota, facevano muovere il cumulonembo verso sinistra rispetto all'osservatore portando gli aghetti di ghiaccio della sommità della nube verso sinistra.
Come tutte le cose di questo mondo, anche gli aghetti di ghiaccio sono soggetti alla forza di gravitò e, una volta esurita l'inerzia della corrente ascensionale del cumulonembo di origine, iniziano a cadere verso il suolo.

Panorama

Complice la bontà della colonna d'aria (bassa umidità - punto di rugiada sottozero - conservazione del ghiaccio fin quasi al suolo), questi aghetti di ghiaccio arrivano quasi a terra formando le tipiche nuvole mammatus ad una quota mostruosamente bassa dando origine ad un tramonto mozzafiato.

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Alla prossima.
Giorgio

martedì 15 aprile 2014

14 aprile 2014: multicelle, fulmini e luna piena.

Nella serata di ieri come da aspettative, l'ingresso di un nucleo di aria fredda da Nord Est ha generato instabilità sulle pianure di Friuli e Veneto Orientale.

Su queste zone ha soffiato per tutto il giorno un sostenuto vento di scirocco, dovuto al richiamo prefrontale, che ha difatti innalzato i valori di umidità dell'aria e le temperature di dew point dando energia per i fenomeni convettivi.

Sul Veneto occidentale invece, la convezione è stats in parte inibita da venti di caduta dall'Appennino emiliano più secchi che han tolto il "carburante" per lo sviluppo di temporali.
Temperatura e altezza geopotenziali alla quota di 500 hPa.
Si nota l'ingresso da NE di una massa di aria molto più fredda rispetto la precedente. 


Temperatura e altezza geopotenziali alla quota di 850hPa.
L'aria fredda entra sul Triveneto da NE.

Verso le 20-21 di ieri sera, il fronte freddo iniziava a superare l'arco alpino e i primi sbuffi di aria fredda hanno dato il via alle danze in particolare nelle zone in cui i venti convergevano da direzioni opposte.

Mappa che mostra la convergenza al suolo dei venti e relativo accumulo locale di umidità.
I modelli mostravano come le zone interessate da maggiore instabilità fosse le basse pianure di Veneto e Friuli Venezia Giulia parte delle Alpi orientali.


L'immagine radar OSMER seguente ben evidenzia come le zone colpite da temporali siano corrispondenti alle zone indicate dai modelli.

Radar OSMER FVG
www.osmer.fvg.it
Questo sistema temporalesco di tipo multicellulare ha prodotto rovesci sparsi, anche di moderata intensità specialmente nella città di Trieste dove la grandine ha raggiunto dimensioni degne di nota.
Grandine a Trieste città, fonte Forum Meteotriveneto.it
Notevole per il periodo è stata anche l'attività elettrica.
Si sono visti anche fulminazioni di tipo CA (cloud-air= nube-aria). 
Dal sito di Alberto Gobbi, vediamo cosa sono questi fulmini:
I fulmini CA si verificano quando una scarica elettrica si propaga tra un accumulo di cariche negative o positive all'interno della nube e una zona di cariche opposte nell'atmosfera circostante.
Solitamente sono fulmini molto più sottili, deboli e corti dei precedenti e prevalgono di gran lunga alla sommità della nube: perciò sono anch'essi visibili da grande distanza.
ed ecco qua le mie foto:

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Ieri sera poi, vi era la luna piena e vicino ad essa splendeva anche il pianeta Marte.

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Giorgio