Ciao a tutti e ben ritrovati.
Da molto non aggiornavo il blog e devo quindi farmi perdonare.
Oggi parliamo di inversione termica andando a vedere cosa significa aiutandoci con dei grafici e delle foto.
Avrete sicuramente visto tutti come, in questi giorni, su gran parte della pianura padana le giornate passano sotto una cappa umidità con nuvolosità bassa, foschie diffuse e banchi di nebbia.
Ma perché vi sono queste condizioni atmosferiche in pianura e nelle valli, mentre in montagna splende il sole e fa caldo?
Risposta: perché siamo sotto inversione termica. =)
Vorrei che i lettori ponessero attenzione all'immagine qua sotto.
Le nostre regioni e l'Italia in genere, in questo periodo sono sotto una vasto campo di alta pressione che schiaccia l'aria verso il suolo (colori arancioni e lettera A).
Le linee bianche di questa mappa sono le isobare ed indicano la pressione atmosferica al livello del mare.
Vediamo che il Triveneto è dentro la linea dei 1028 hpa (ettopascal).
Cerchiamo ora le linee bianche più vicine alle nostre regioni: troviamo 1024hpa tra Austria, Croazia e Ungheria a centinaia di km di distanza e la 1032hpa è in Francia e sulla parte orientale del Mediterraneo.
Le isobare tra loro quindi sono molto distanti e, dato che per avere 4 hpa di differenza occorre percorrere diverse centinaia di km, ne consegue che i venti al suolo risultino deboli o pressoché assenti.
Per capire questo, occorre sapere anche che il vento si forma per la differenza di pressione tra due zone ed esso va sempre dalla zona con pressione più alta alla zona con pressione più bassa.
Più grande è la differenza di pressione più forte sarà il vento.
Più piccola sarà la differenza meno forte sarà il vento.
Noi siamo nel secondo caso: poca differenza, isobare distanti, vento assente.
Inoltre, siamo nel periodo con le giornate più corte dell'anno, la durata della notte è superiore rispetto al giorno ed i raggi solari non riescono a scaldare il suolo a sufficienza.
Dopo il tramonto, quindi, l'aria a contatto con il terreno si raffredda molto più velocemente rispetto a quella degli strati più superiori dell'atmosfera con il risultato che la temperatura risulta essere più bassa in pianura che in montagna. L'aria più fredda aiuta l'umidità presente a condensare ed ecco che si formano le nubi basse e le nebbie.
Questi tre fattori (minor irraggiamento solare, alta pressione e poco vento) giocano in simbiosi tra loro dando origine all'inversione termica: salendo di quota la temperatura aumenta invece che diminuire.
Andiamo ora a vedere il radiosondaggio su Udine.
Questo grafico rappresenta il profilo verticale dell'atmosfera e mostra come variano diversi paramenti al variare dell'altitudine.
Concentriamoci su 3 linee:
- le linee blu: sono linee che indicano la temperatura: se, per esempio, dalla scala graduata in basso prendiamo gli 0° C, tutta la linea blu che parte da esso indicherà 0° C;
- la linea bianca: indica la temperatura misurata dal radiosondaggio;
- la linea grigia: indica la temperatura di rugiada misurata dal radiosondaggio.
A sinistra, sull'asse verticale, abbiamo l'altezza da terra (quota) espressa in hpa.
Prendiamo la linea bianca e guardiamola.
Vediamo che parte dal basso a metà tra gli 0 e i 10 gradi. Questo significa che al momento del rilevamento, al suolo, a Udine, vi erano circa 5-6 gradi.
Salendo di quota la linea bianca, cioè la temperatura, si sposta verso sinistra fino a toccare la linea blu degli 0° a circa 900hpa. Questo significa che a 900 ha, cioè 1090m s.l.m. ci sono circa 0°: la temperatura è scesa con l'aumentare della quota.
Ora però, sempre seguendo la linea bianca, troviamo l'inversione termica. La linea si sposta verso destra portandosi a circa 10° all'altezza di circa 850hpa (più o meno 2000m).
Guardiamo ora la linea grigia. Essa è quasi attaccata alla linea bianca fino al punto di inversione termica a 900hpa. Questo significa che al di sotto dei 1000m abbiamo atmosfera satura e quindi nuvole, nebbia e foschie.
Sopra i 900hpa la linea grigia si discosta di molto da quella bianca e va verso sinistra fino a toccare la linea blu dei -20° a 850 hpa. Questo significa che a quella quota il punto di rugiada è ampiamente negativo (-20°C) e l'aria è molto secca.
Ecco allora spiegato come mai in montagna abbiamo caldo e belle giornate mentre in pianura sguazziamo nell'umidità: a causa, appunto, dell'inversione termica.
Ma come si vede da sopra lo strato di inversione?
Sabato mi sono recato sopra il Monte Pizzoc, la cui vetta era a poche centinaia di metri sopra l' inversione. Al di sotto di esso nebbia e nuvole, mente in cima aria limpida e tersa.
L'inversione termica vista da sopra appare come un mare di nuvole che si muove in continuazione e con le nubi che sembrano bollire.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.
A presto.
Giorgio
martedì 23 dicembre 2014
domenica 2 novembre 2014
1 novembre 2014: gita sul Mangart
Ciao a tutti ed eccoci qui con un nuovo post.
Da Wikipedia:
Non sono salito fin sulla cima non conoscendo il posto (questo era più un sopralluogo per una futura escursione più impegnativa) però, con la macchina si riesce a salire molto in alto lungo quella che è la strada più alta di tutta la Slovenia.
Ieri il tratto finale della strada era chiuso per valanghe e caduta sassi. Nonostante questo a piedi era percorribile agevolmente anche se qualche tratto all'ombra era completamente ghiacciato e scivolosissimo.
Ma veniamo alle foto che rendono sicuramente miglior giustizia che non le parole.
Lago di Predil lungo la strada che porta all'omonimo passo.
Lungo la strada che sale al Mangart poco prima che il bosco lasci spazio alla nuda roccia.
Parcheggiate le auto si sale a piedi lungo la strada chiusa facendo attenzione ai distanti di roccia dalle pareti della montagna.
Non resta altro da fare che godersi il tramonto.
Link utili:
http://www.sentierinatura.it/easyne2/LYT.aspx?Code=SentieriNatura&IDLYT=1970&ST=SQL&SQL=ID_Documento=2593
http://it.wikipedia.org/wiki/Mangart
http://www.slovely.eu/2012/11/19/ascesa-al-mangart/
Gli aggiornamenti al blog purtroppo scarseggiano dato il poco tempo libero per via del lavoro e dato che sostanzialmente non succede nulla data la bella fase di bel tempo che stiamo vivendo.
Tuttavia ieri, approfittando della festività, mi sono concesso un bella gita fuori porta al confine italo-sloveno sul monte Mangart.
Da Wikipedia:
Il Mangàrt, è una montagna delle Alpi Giulie alta 2.677 m s.l.m., la quarta cima per altezza di tale catena, situata fra il comune di Tarvisio, in Friuli-Venezia Giulia, e Plezzo, in Slovenia, lungo il confine tra le due nazioni.
È la cima principale del gruppo montuoso omonimo, che si stende tra il passo del Predil e la sella di Rateče. È unito da una sottile cresta al gruppo dello Jalovec, a sud, da cui lo separano la val Coritenza ad ovest della cresta e la valle di Planica ad est.
Non sono salito fin sulla cima non conoscendo il posto (questo era più un sopralluogo per una futura escursione più impegnativa) però, con la macchina si riesce a salire molto in alto lungo quella che è la strada più alta di tutta la Slovenia.
Ieri il tratto finale della strada era chiuso per valanghe e caduta sassi. Nonostante questo a piedi era percorribile agevolmente anche se qualche tratto all'ombra era completamente ghiacciato e scivolosissimo.
Ma veniamo alle foto che rendono sicuramente miglior giustizia che non le parole.
Lago di Predil lungo la strada che porta all'omonimo passo.
Lungo la strada che sale al Mangart poco prima che il bosco lasci spazio alla nuda roccia.
Parcheggiate le auto si sale a piedi lungo la strada chiusa facendo attenzione ai distanti di roccia dalle pareti della montagna.
Non resta altro da fare che godersi il tramonto.
Link utili:
http://www.sentierinatura.it/easyne2/LYT.aspx?Code=SentieriNatura&IDLYT=1970&ST=SQL&SQL=ID_Documento=2593
http://it.wikipedia.org/wiki/Mangart
http://www.slovely.eu/2012/11/19/ascesa-al-mangart/
domenica 28 settembre 2014
27 settembre 2014: a caccia di stelle.
Ben ritrovati.
Era da un po' di tempo che non aggiornavo il blog ma il lavoro assorbe molte energie ed il tempo è poco.
Nonostante questo, finalmente, il 27 settembre sono riuscito a realizzare una uscita fotografica che le condizioni meteo sfavorevoli mi hanno sempre fatto rimandare da luglio fino ad ora.
La mattina di sabato, parto con la morosa verso le Dolomiti alla volta del Rifugio Auronzo. Il nostro target è il rifugio Locatelli a quota 2450 metri dove incontreremo l'amico e ben noto stormchaser-fotografo, Marko Korosec.
Qui attenderemo il calare della notte per fotografare la via lattea da un punto di vista spettacolare.
Non vi tedio con le parole e lascio spazio alle immagini che parlano da sole.
Via lattea sull'imbrunire, poco dopo il tramonto.
Scende la notte e la parte più luminosa della nostra galassia si muove verso Ovest tramontando lentamente.
Monte Paterno a Sinistra, le Tre Cime di Lavaredo e il Rifugio Locatelli in primo piano.
Le Tre Cime con il Rifugio Locatelli sotto la magnifica volta celeste.
A presto
Giorgio
Era da un po' di tempo che non aggiornavo il blog ma il lavoro assorbe molte energie ed il tempo è poco.
Nonostante questo, finalmente, il 27 settembre sono riuscito a realizzare una uscita fotografica che le condizioni meteo sfavorevoli mi hanno sempre fatto rimandare da luglio fino ad ora.
La mattina di sabato, parto con la morosa verso le Dolomiti alla volta del Rifugio Auronzo. Il nostro target è il rifugio Locatelli a quota 2450 metri dove incontreremo l'amico e ben noto stormchaser-fotografo, Marko Korosec.
Qui attenderemo il calare della notte per fotografare la via lattea da un punto di vista spettacolare.
Non vi tedio con le parole e lascio spazio alle immagini che parlano da sole.
Via lattea sull'imbrunire, poco dopo il tramonto.
Scende la notte e la parte più luminosa della nostra galassia si muove verso Ovest tramontando lentamente.
Monte Paterno a Sinistra, le Tre Cime di Lavaredo e il Rifugio Locatelli in primo piano.
Le Tre Cime con il Rifugio Locatelli sotto la magnifica volta celeste.
A presto
Giorgio
lunedì 1 settembre 2014
31 agosto 2014: saluti da Trieste
sabato 23 agosto 2014
23 agosto 2014: temporali supercellulari e trombe d'aria a Eraclea Mare.
Ciao a tutti.
Oggi, 23 agosto, sarà un giorno che ci ricorderemo per un bel po'.
Il veneziano orientale è stato colpito da diversi temporali molto forti che hanno causato non pochi problemi.
Premesso che rimando l'analisi meteorologica degli eventi occorsi alla prossima settimana, posso dirvi fin da subito che i tre temporali passati oggi per di qua erano tutti e tre di tipo supercellulare.
Ricordando che un temporale si definisce supercella quando all'interno di esso vi è presente un mesociclone e che il mesociclone è, in poche parole, la corrente ascensionale del temporale che entra in rotazione a causa della variazione di intensità e direzione dei venti col variare della quota.
Sono le supercelle i temporali che possono generare i fenomeni temporaleschi più violenti, cioè i tornado o trombe d'aria che dir si voglia.
Partiamo quindi dalla mattina presto con la prima super.
Sono circa le sette e mezza quando la webcam di Caorle immortala questa stupenda struttura temporalesca.
La supercella si avvicina ed inizia a piovere. Devo quindi spostarmi anche per evitare che le fulminazioni diventino troppo vicine.
Mi muovo verso est lungo la strada che costeggia il canale Revedoli ed arrivo al Brian dove l'updraft si mostra in tutta la sua maestosità. Qui la supercella è al suo apice. Le bande nuvolose rugose mostrano la rotazione antioraria in atto del mesociclone sulla sinistra. A destra il downdraft (corrente discendente) con le forti precipitazioni e una slanciatissima beaver's tail.
Sembrava di stare nelle pianure americane.
Poco è il tempo per ammirare tale struttura purtroppo. Devo riposizionarmi perché arriva la pioggia con gocce da litro. Sono un po' preoccupato per la grandine dato che quel riflesso celestino tra le nuvole non era affatto amichevole.
Vado verso la spiaggia dato che il mesociclone mi sfilerà davanti andando in mare ed arrivo dopo pochi minuti ad Altanea.
All'orrizonte si intravede qualcosa che pare una tromba d'aria. La direzione è verso Cortellazzo/Eraclea Mare. Tuttavia non si hanno segnalazioni di danni e quindi o è accaduto qualcosa in aperta campagna o era un semplice fractus che usciva dalla zona delle precipitazioni.
Arriva anche qui il diluvio e il temporale se ne va lentamente in mare.
Neanche il tempo andare a recuperare la morosa ed andare a casa che arriva un altro temporale.
Sono circa le 13.15
Il temporale arriva qui sul basso Piave e visibilmente prende forza organizzandosi. Si forma un shelf cloud molto bassa grazie all'umidità del temporale mattutino.
Il radar segna una riflettività dalla forma quanto meno ambigua. Non posso quindi fermarmi qua, devo andare a vedere cosa c'è dall'altra parte del temporale dove vi è l'updraft.
Passo in mezzo al diluvio e sbuco dall'altra parte e mi ritrovo una wall cloud già bella in forma. La rotazione e visibilissima ad occhio nudo e realizzo di essere esattamente nello stesso posto in cui mi trovavo non meno di due ore prima.
La wall cloud questa volta è veloce. Mi dirigo verso Torre di Fine dove la seguo andare verso il mare.
Quando arrivo li sono all'interno dell'inflow notch, cioè qui:
La wall cloud arriva sopra Eraclea Mare e inizialmente genera un funnel cloud, poi genera tre trombe d'aria consecutivamente. Sono le 14 e 01.
La prima, foto di Sara perché io guidavo:
La seconda:
e la terza che solleva anche alcuni detriti:
Alle 14 e 03 minuti contatto il 115 per segnalare ciò che sta avvenendo con i tornado ancora in corso.
Io e Sara veniamo poi investiti dall' RFD del temporale.
Cos'è l RFD? ce lo spiega Alberto Gobbi nel suo sito http://www.fenomenitemporaleschi.it/supercella.htm
Il temporale passa.
Andiamo verso Eraclea Mare per verificare i danni.
Parlo con i bagnini che mi raccontano cos'hanno visto e che mi passano dei video girati con i loro telefonini.
Fortunatamente solo uno dei tornado si è verificato sulla terra ferma e proprio a ridosso del bagnasciuga. Quindi i danni sono stai al più alle sedie sdraio e agli ombrelloni.
Pare ci sia un ferito: un turista tedesco colpito da un ombrellone mentre stava facendo il bagno in acqua.
Permettetemi un commento: incoscienza. E' stato fortunato e per stavolta va bene così. Punto.
Un video dei disagi in spiaggia: http://video.corrieredelveneto.corriere.it/tromba-marina-eraclea/3bcfbd32-2adb-11e4-b47f-4faf9b0172fe
-------
Entro domani sera conto di pubblicare i video della tromba d'aria e il mio timelpase. Perdonatemi ma il materiale è tanto.
Un caro saluto.
Giorgio
Oggi, 23 agosto, sarà un giorno che ci ricorderemo per un bel po'.
Il veneziano orientale è stato colpito da diversi temporali molto forti che hanno causato non pochi problemi.
Premesso che rimando l'analisi meteorologica degli eventi occorsi alla prossima settimana, posso dirvi fin da subito che i tre temporali passati oggi per di qua erano tutti e tre di tipo supercellulare.
Ricordando che un temporale si definisce supercella quando all'interno di esso vi è presente un mesociclone e che il mesociclone è, in poche parole, la corrente ascensionale del temporale che entra in rotazione a causa della variazione di intensità e direzione dei venti col variare della quota.
Sono le supercelle i temporali che possono generare i fenomeni temporaleschi più violenti, cioè i tornado o trombe d'aria che dir si voglia.
Partiamo quindi dalla mattina presto con la prima super.
Sono circa le sette e mezza quando la webcam di Caorle immortala questa stupenda struttura temporalesca.
Passano un'oretta ed ecco avanzare da sud ovest un altro temporale. Esso appare subito molto più forte e "cattivo". La struttura è pazzesca e le fulminazioni sono impressionanti.
Io ho aspettato l'arrivo di questo temporale a Ponte Crepaldo. Il suo avanzare non era veloce e ciò mi ha permesso di fare delle foto incredibili.
In questa foto la saetta cade di fronte a me a circa 2 km su una delle torri faro del campo sportivo id Eraclea.
La supercella si avvicina ed inizia a piovere. Devo quindi spostarmi anche per evitare che le fulminazioni diventino troppo vicine.
Mi muovo verso est lungo la strada che costeggia il canale Revedoli ed arrivo al Brian dove l'updraft si mostra in tutta la sua maestosità. Qui la supercella è al suo apice. Le bande nuvolose rugose mostrano la rotazione antioraria in atto del mesociclone sulla sinistra. A destra il downdraft (corrente discendente) con le forti precipitazioni e una slanciatissima beaver's tail.
Sembrava di stare nelle pianure americane.
Poco è il tempo per ammirare tale struttura purtroppo. Devo riposizionarmi perché arriva la pioggia con gocce da litro. Sono un po' preoccupato per la grandine dato che quel riflesso celestino tra le nuvole non era affatto amichevole.
Vado verso la spiaggia dato che il mesociclone mi sfilerà davanti andando in mare ed arrivo dopo pochi minuti ad Altanea.
All'orrizonte si intravede qualcosa che pare una tromba d'aria. La direzione è verso Cortellazzo/Eraclea Mare. Tuttavia non si hanno segnalazioni di danni e quindi o è accaduto qualcosa in aperta campagna o era un semplice fractus che usciva dalla zona delle precipitazioni.
Arriva anche qui il diluvio e il temporale se ne va lentamente in mare.
Neanche il tempo andare a recuperare la morosa ed andare a casa che arriva un altro temporale.
Sono circa le 13.15
Il temporale arriva qui sul basso Piave e visibilmente prende forza organizzandosi. Si forma un shelf cloud molto bassa grazie all'umidità del temporale mattutino.
Il radar segna una riflettività dalla forma quanto meno ambigua. Non posso quindi fermarmi qua, devo andare a vedere cosa c'è dall'altra parte del temporale dove vi è l'updraft.
Passo in mezzo al diluvio e sbuco dall'altra parte e mi ritrovo una wall cloud già bella in forma. La rotazione e visibilissima ad occhio nudo e realizzo di essere esattamente nello stesso posto in cui mi trovavo non meno di due ore prima.
La wall cloud questa volta è veloce. Mi dirigo verso Torre di Fine dove la seguo andare verso il mare.
Quando arrivo li sono all'interno dell'inflow notch, cioè qui:
La wall cloud arriva sopra Eraclea Mare e inizialmente genera un funnel cloud, poi genera tre trombe d'aria consecutivamente. Sono le 14 e 01.
La prima, foto di Sara perché io guidavo:
La seconda:
e la terza che solleva anche alcuni detriti:
Alle 14 e 03 minuti contatto il 115 per segnalare ciò che sta avvenendo con i tornado ancora in corso.
Io e Sara veniamo poi investiti dall' RFD del temporale.
Cos'è l RFD? ce lo spiega Alberto Gobbi nel suo sito http://www.fenomenitemporaleschi.it/supercella.htm
Rear Flank Downdraft (RFD): è la regione di aria più calda e secca subsidente dietro al mesociclone, quindi a SW dell'eventuale wall cloud o anche attorno alla stessa nube a muro. Si evidenzia con la clear slot ovvero con una regione locale di cielo chiaro o di ridotta copertura nuvolosa (dietro e/o attorno alla wall cloud) che indica l'intrusione di aria più secca. In questo settore c'è più luce perchè la base delle nubi è più alta. La pioggia e/o la grandine che cade nella regione compresa tra la clear slot e la wall cloud sono rappresentate sul radar come un eco ad uncino, che quindi tradisce la presenza del mesociclone e del relativo RFD. Il tornado si forma tra RFD e FFD e questo è anche il settore in cui affluisce la maggior parte dell'inflow.
Il temporale passa.
Andiamo verso Eraclea Mare per verificare i danni.
Parlo con i bagnini che mi raccontano cos'hanno visto e che mi passano dei video girati con i loro telefonini.
Fortunatamente solo uno dei tornado si è verificato sulla terra ferma e proprio a ridosso del bagnasciuga. Quindi i danni sono stai al più alle sedie sdraio e agli ombrelloni.
Pare ci sia un ferito: un turista tedesco colpito da un ombrellone mentre stava facendo il bagno in acqua.
Permettetemi un commento: incoscienza. E' stato fortunato e per stavolta va bene così. Punto.
Un video dei disagi in spiaggia: http://video.corrieredelveneto.corriere.it/tromba-marina-eraclea/3bcfbd32-2adb-11e4-b47f-4faf9b0172fe
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Entro domani sera conto di pubblicare i video della tromba d'aria e il mio timelpase. Perdonatemi ma il materiale è tanto.
Un caro saluto.
Giorgio
giovedì 21 agosto 2014
Temporali del 20 agosto 2014
Ben ritrovati.
Se fino a qualche tempo fa ci si lamentava che non esistevano più le mezze stagioni, quest'anno viviamo un'eterna mezza stagione: l'inverno non è stato freddo come avrebbe dovuto essere e lo stesso lo si può dire di questa estate applicando il concetto al contrario. Quando bel tempo e caldo dovrebbero farla da padroni, abbiamo avuto continuamente pioggia e cieli mai completamente sereni con temperature non degne di una Estate come si deve.
E così ieri, per non smentire l'andamento degli ultimi 3 mesi, il nostro territorio ha visto l'ennesimo passaggio perturbato della stagione.
La giornata è stata particolarmente dinamica e le condizioni erano propense per la formazione di celle temporalesche isolate dalle caratteristiche supercellulari.
Estofex metteva un livello 2 di allerta sulla nostra regione per rischio di grandine, forti piogge, possibili tornado e forti raffiche di vento.
http://www.estofex.org/cgi-bin/polygon/showforecast.cgi?text=yes&fcstfile=2014082106_201408200726_2_stormforecast.xml
Date le premesse i fatti non sono stati da meno anche se non si sono avuti (fortunatamente) episodi toranadici.
Andiamo a vedere quindi le foto scattate in giornata aiutandoci dalle immagine del radar meteorologico dell'ARPAV.
I primi fenomeni sono partiti verso metà giornata.
Il temporale lungo la costa orientale del Veneto ha generato una estesa shelf cloud e poi si è allontanato in mare lasciando il posto ad ampi squarci di sereno.
Verso metà pomeriggio una supercella partita dalla costa romagnola tra Ferrara e Ravenna si è percorsa tutta l'Adriatico andando a finire la propria corsa in Croazia.
Nel tardo pomeriggio invece un altro temporale (probabilmente di tipo supercellare) è passata di fronte le nostre coste andando a finire la propria corsa in Friuli nel goriziano.
La beavier's tail quando è passata sopra la costa ha assunto caratteristiche molto fotogeniche.
Ma cos'è la beaver's tail?
Essa una banda nuvolosa dalla base piatta associata all'inflow (inflow è la corrente che alimenta la corrente ascensionale detta updraft in inglese) del temporale. E' attaccata all' updraft del temporale e la sua forma e dimensione varia a con la forza della corrente di inflow.
Passiamo alla nottata.
Intensa è stata l'attività elettrica dei temporali notturni in particolare sul veneziano, triestino e pedemontana veneta e lombarda
I temporali sul golfo di ieri sera..
A presto.
Giorgio
Se fino a qualche tempo fa ci si lamentava che non esistevano più le mezze stagioni, quest'anno viviamo un'eterna mezza stagione: l'inverno non è stato freddo come avrebbe dovuto essere e lo stesso lo si può dire di questa estate applicando il concetto al contrario. Quando bel tempo e caldo dovrebbero farla da padroni, abbiamo avuto continuamente pioggia e cieli mai completamente sereni con temperature non degne di una Estate come si deve.
E così ieri, per non smentire l'andamento degli ultimi 3 mesi, il nostro territorio ha visto l'ennesimo passaggio perturbato della stagione.
La giornata è stata particolarmente dinamica e le condizioni erano propense per la formazione di celle temporalesche isolate dalle caratteristiche supercellulari.
Estofex metteva un livello 2 di allerta sulla nostra regione per rischio di grandine, forti piogge, possibili tornado e forti raffiche di vento.
http://www.estofex.org/cgi-bin/polygon/showforecast.cgi?text=yes&fcstfile=2014082106_201408200726_2_stormforecast.xml
Andiamo a vedere quindi le foto scattate in giornata aiutandoci dalle immagine del radar meteorologico dell'ARPAV.
I primi fenomeni sono partiti verso metà giornata.
Il temporale lungo la costa orientale del Veneto ha generato una estesa shelf cloud e poi si è allontanato in mare lasciando il posto ad ampi squarci di sereno.
Verso metà pomeriggio una supercella partita dalla costa romagnola tra Ferrara e Ravenna si è percorsa tutta l'Adriatico andando a finire la propria corsa in Croazia.
Nel tardo pomeriggio invece un altro temporale (probabilmente di tipo supercellare) è passata di fronte le nostre coste andando a finire la propria corsa in Friuli nel goriziano.
Bellissimi struttura illuminata dalla luce del sole oramai al tramonto.
La beavier's tail quando è passata sopra la costa ha assunto caratteristiche molto fotogeniche.
Ma cos'è la beaver's tail?
Essa una banda nuvolosa dalla base piatta associata all'inflow (inflow è la corrente che alimenta la corrente ascensionale detta updraft in inglese) del temporale. E' attaccata all' updraft del temporale e la sua forma e dimensione varia a con la forza della corrente di inflow.
Da questa panoramica si nota come questa nuvola sia attaccata alla base del cumulonembo e di come, in questo caso, abbia assunto forma e colori particolari data la vicinanza con la linea di costa e la luce del sole che stava tramontando.
Passiamo alla nottata.
Intensa è stata l'attività elettrica dei temporali notturni in particolare sul veneziano, triestino e pedemontana veneta e lombarda
I temporali sul golfo di ieri sera..
..ben visibili anche da qui.
Infine, una supercella nata sulla laguna di Venezia ha scaricato molta pioggia e grandine creando locali disagi lungo il litorale.
Si noti in questo scatto radar come vi siano presenti 4 supercelle contemporaneamente: una sul pordenonese, una sull'alto trevigiano, una sul veronese e quella sul veneziano.
Le fulminazioni erano belle potenti e ravvicinate ma la notevole quantità di pioggia e il dovermi riparare dalla grandine non mi ha permesso di scattare altre foto in notturna.
A presto.
Giorgio
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