giovedì 21 maggio 2015

20 maggio 2015: primi forti temporali sul veneziano.

Eccoci qua, ben ritrovati.

Come scritto in un paio di post fa, mercoledì 20 maggio si prospettava come una giornata interessante dal punto di vista temporalesco per il Veneto.
Difatti, una saccatura d'aria fredda in arrivo da nord ovest ha portato le condizioni perché si formassero forti temporali sulla nostra regione.

La mia personale previsione per la giornata era a spanne così articolata.
Cieli nuvolosi al mattino data la quasi saturazione dell'aria a 700 e 500hpa. Verso mezzogiorno al suolo entra vento di scirocco che alza i dew point facendo aumentare l'umidità nei bassi strati.
Da sud ovest, nel primo pomeriggio, i modelli poi vedevano seccare bene l'aria a 500hpa in concomitanza del lento ingresso dell'aria fredda in quota.
I fenomeni poi si sarebbero sviluppati principalmente lungo la linea di convergenza dei venti che si sarebbe venuta a formare sulla pianura meridionale e orientale con asse SW-NE , e dati i valori in aumento di wind shear e di vorticità si sarebbero potuti formare temporali organizzati di tipo supercellulare.

Provvidenziali sono state le schiarite su Emilia e basso Veneto (ingresso aria secca) nel primo pomeriggio che hanno dato l'innesco ai primi fenomeni temporaleschi unitamente alla convergenza al suolo tra venti provenienti da direzioni diverse.

Ecco che quindi tra Ferrara e Rovigo partono le prime celle. La loro direzione è SW-NE.
Parto da casa decidendo di andare ad attenderle lungo il bordo orientale della laguna di Venezia ma non sapevo se dirigermi verso la costa o verso la pianura.

Dopo qualche decina di minuti di stallo sul da farsi e vista l'organizzazione dei temporali decido di muovermi verso la costa (Jesolo-Cavallino) perché se i temporali fosse divenuti di tipo supercellulare avrebbero deviato verso destra (est).

Queste sono mosse chiave per la buona riuscita di un'uscita a caccia di temporali dato che i radar a disposizione aggiornano mostrando una situazione pregressa di 15-20 minuti. E' necessari quindi agire d'anticipo soprattutto quando si hanno vincoli fisici nello spostamento (leggasi laguna che non permette spostamenti verso ovest in modo diretto).

Fattostà che la scelta si è rivelata corretta.

Mi apposto a Jesolo sopra il ponte sul fiume Sile per avere una buona visuale oltre alle case ed agli alberi.

Ecco che in lontananza appare la shelf cloud del temporale  che cresce nel suo avvicinarsi.

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Dopo qualche minuto appare anche la base della corrente ascensionale del temporale che mostra una wall cloud ben definita.

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Il temporale si avvicina velecemente e devo riposizionarmi.
Vengo investito da un intenso nubifragio ma, spostandomi a SE verso la costa, esco presto fuori dalle precipitazioni riuscendo a vedere la base dell'updraft che mi è praticamente quasi sopra la testa.
Il sistema presentava un inflow tail di tutto rispetto e che sembrava essere quasi radente al suolo (foto sotto).

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A questo punto mi riposiziona nuovamente andando direttamente direttamente in spiaggia venendo schiacciato dalla pioggia verso il mare.

Vado a Cortellazzo che è di facile accesso e quando scendo dall'auto mi ritrovo quasi immediatamente uno spaventoso mulinello sotto la corrente ascensionale.


Mi risposto nuovamente ma ormai c'è poco da fare dato che il temporale sfila con la sua parte più interessante sopra il mare.
Riesco comunque a riprendere un piccolo funnel (imbuto) sotto la sua base.


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Si conclude qui quindi la prima "caccia" della stagione in terra nostrana ma non è finita qui.
A cavallo di mezzanotte un nuovo temporale partito dal padovano lentamente sale verso nord est coinvolgente l'alto veneziano e il trevigiano.
Per la mia zono sono state colpite in modo serio le città di Musile di Piave, San Donà di Paive e S. Stino di Livenza dove ha grandinato.

A differenza del pomeriggio, l'attività elettrica era bella intensa

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Al prossimo post.

Giorgio


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