domenica 4 ottobre 2015

3 ottobre 2015: LANDSPOUT TORNADO nel sandonatese

Ciao a tutti e ben ritrovati.

Nella giornata di ieri 3 ottobre 2015,a attorno alle ore 15 e 30, un modesto cumulonembo nato dalla convergenza tra venti umidi da sud est e da venti da nord ovest, derivati probabilmente dall'outflow generato da alcuni rovesci che interessavo la fascia prealpina tra le province di Treviso e Pordenone, ha dato origine ad una nube ad imbuto che potrebbe aver toccato il suolo nella periferia est di San Donà di Piave.


Nell'immagine qua sotto si vede la convergenza su citata tra le province di Venezia e Treviso grazie alla rete stazioni di Meteonetwork.
L'immagine è riferita alle 15.40, ora esatta in cui era in atto il fenomeno.

L'immagine seguente riporta una scansione del radar ARPA di Teolo, riferita alle 15 e 30 locali, dove si possono vedere i nuclei precipitativi lungo la pedemontana pordenonese e il nucleo più intenso sul sandonatese.



Io ho seguito il fenomeno da molto vicino, dalla sua nascita alla sua morte.

Formazione del funnel nei primi momenti.


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Il funnel si allunga verso il suolo

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Mentre la parte inferiore del vortice sembra essere stazionaria, la base del cumulonembo si sposta verso NE allungando il vortice a dismisura.

In questo momento, la tromba d'aria dovrebbe essere lunga circa 1500m. Un valore veramente notevole.

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Dettaglio sulla parte inferiore del vortice oramai a poche decine di metri dal suolo.

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A questo punto il vortice inizia ad assumere una forma meno regolare e più "serpentosa".
Vi è però un aumento esponenziale della velocità di rotazione della colonna d'aria, specialmente nella parte parallela al suolo.

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Altro dettaglio del vortice.

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Nelle fasi finali, prima della completa dissoluzione del fenomeno, il vortice condensato arriva a circa 50 metri dal suolo, forse anche meno.

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Poco dopo il fenomeno si dissolverà in pochi secondi.


Il "touch down" se c'è stato, ed è probabile che sia così, è stato molto debole ed è avvenuto in una zona che era coltivata a soia e precedentemente battuta dalla pioggia.
Quindi non è stato possibile vedere polvere alzata.

Nel caso qualcuno dei lettori avesse segnalazioni da fornire in merito, vi prego di inviarle al mio indirizzo e mail: giorgiop86@gmail.com

Ricordo che questo tipo di tornado è da definirsi di tipo landspout, cioè non associato ad un mesociclone.

Un caro saluto a tutti e al prossimo post.
Giorgio


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lunedì 7 settembre 2015

5 settembre 2015: shelf cloud mattutina, supercella pomeridiana

Ciao a tutti ed eccoci qua con un nuovo post.

Se i fenomeni accorsi durante la notte del 4 settembre e dei giorni precedenti erano per lo più dovuti a spifferi freschi e non a fronti ben definiti, la fenomenologia che ha interessato il Veneto nella giornata di sabato 5 luglio è, invece, pienamente associata al passaggio di un fronte freddo in seno all'arrivo da Nord Ovest di una saccatura portatrice in grembo di nucleo di aria relativamente fredda per il periodo.

Aiutandoci con le immagini del modello LaMMA, vediamo come alla quota di circa 5000 metri arrivi sul Veneto una massa di aria fredda (caratterizzata dal colore verde).
Ad inizio pomeriggio (13UTC = 15 ora locale) l'aria fredda è ancora sul nord ovest Italia, mentre per la sera (19UTC = 21 ora locale) ormai tutta la regione è inglobata.



Passiamo a vedere ora i fenomeni che hanno interessato il Veneto grazie alle immagini del radar ARPAV di Teolo.
Nel primo pomeriggio un nucleo temporalesco parte tra vicentino e padovano e, deviando verso destra rispetto alle correnti principali in quota, si porta sul veneziano dove sono riuscito ad intercettarlo all'altezza di Jesolo Lido.
Le condizioni generali erano favorevoli per la formazione di supercelle e questo temporale lo è stato.


In seguito, si vede il fronte passare con in fenomeni più intensi organizzati in una squall line sul Veneto meridionale.

Notevole il numero di fulminazioni associate al sistema.


Passiamo alle foto.

Debole shelf cloud associata a dei fenomeni deboli in passaggio durante la mattina di sabato.

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Supercella di sabato pomeriggio in transito sulla parte settentrionale della laguna di Venezia

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Base dell'updraft con wall cloud.

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Supercella in allontanamento verso il mare.

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Al prossimo post.
Giorgio


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sabato 5 settembre 2015

4 settembre 2015: caccia a Trieste.

Ciao a tutti e ben ritrovati.

Siamo sul finire dell'estate e, dopo un agosto dalle scarse emozioni, finalmente ieri notte ho potuto tornare a dedicarmi al mio hobby preferito.

I modelli meteo mostravano già da alcuni giorni una bella convergenza su bassa pianura/mare che avrebbe esaltato i fenomeni temporaleschi che si sarebbero formati con l'ingresso di aria più fredda.


Erano previsti anche notevoli quantitativi di pioggia e la previsione è stata pressoché rispettata.


Purtroppo il timing non è stato di migliori.
Già dal pomeriggio il cielo aveva iniziato a coprirsi e l'aria fredda sarebbe entrata solo a notte inoltrata. Questo ha fatto si che ci fosse poco calore latente proveniente dall'irraggiamento diurno limando la potenzialità dei fenomeni.
Tuttavia, quindi, una convergenza persistente per ore supportata da correnti tese a 500hpa da SW, ottimi valori di shear e un flusso umido da SE al suolo ha reso possibile la formazione di un sistema temporalesco che ha interessato principalmente il Friuli Venezia Giulia Orientale.

Qui da me, nel Veneto orientale, la fenomenologia si è dimostrata sotto le aspettative essendo il sistema convettivo formato da più celle temporalesche con poca organizzazione.

Ho deciso quindi, sul momento di spostarmi ad est e posizionarmi di fronte al sistema.
Per fare questo ho dovuto guidare attraverso il cuore del temporale con una mossa che in gergo viene detta "punch core".
In pratica essendo dietro il temporale, per portarmi davanti ho dovuto attraversarlo da ovest a est. Questa manovra può risultare pericolosa soprattutto se il temporale produce un forte downburst con raffiche di vento lineari, piogge torrenziali e grandine.
Non è stato questo il caso e ho potuto effettuare la manovra in relativa sicurezza.

Sono quindi arrivato a Trieste, la capo Nord del Mediterraneo.
Una volta posizionato ho atteso l'arrivo del sistema che era preceduto da una shelf cloud.

Snaky shelf cloud

E poi finalmente le fulminazioni sono arrivate a tiro di "obiettivo". Non erano molto frequenti ma abbastanza vicine per essere ben fotografate.

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Grazie per l'attenzione e al prossimo post.

Giorgio

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giovedì 30 luglio 2015

29 luglio 2015: mesociclone da antologia sul padovano

Ciao a tutti.

Da alcuni giorni viviamo un fase leggermente instabile del tempo e le nostre regioni vengono lambite dalla corrente a getto in alta quota.



Generalmente quando la corrente a getto ci passa sopra la testa (ovviamente con i dovuti distinguo del caso) aumentano in maniera importante le possibilità di temporali forti che possono assumere caratteristiche supercellulari.
In questi giorni però, nonostante modelli locali di previsione mostrassero temporali a destra e a manca, è mancato l'innesco giusto e abbastanza forte per far partire la profonda convezione che genera i temporali.
Ci sono state delle piogge, certo, ma nulla in confronto alle potenzialità che potevano esserci.

Ieri sera, però, dopo un pomeriggio passato ad osservare dei piccoli inneschi che non sono andati in porto, un blando fronte ha dato la spinta necessaria per ravvivare la situazione.

In una zona di convergenza di venti proveniente da quadranti diversi (Nord Est, Sud Est e Sud Ovest), supportati dal getto in quota, dei modesti nuclei temporaleschi hanno trovato tra il veronese e il padovano il carburante e le condizioni sufficienti per organizzarsi sufficientemente ed evolvere in un temporale di tipo supercellulare.

Tra queste condizioni vi è, come detto altre volte, la progressiva rotazione dei venti da SE al suolo, a SW-W alle quote più alte.
Questa rotazione viene impressa anche alla corrente ascensionale del temporale che inizia a ruotare anch'essa. E' questo il momento in cui un temporale assume caratteristiche supercellulari e presenta al suo interno un MESOCICLONE (e non un ciclone che è un'altra cosa).
Va da se che, se la rotazione raggiunge il suolo, abbiamo un tornado (termine inglese) o tromba d'aria (termine italiano).


Non è stato, questo il caso per fortuna, ma il temporale presentava una struttura che personalmente non avevo mai avuto occasione di apprezzare.

Andiamo ora ad analizzare l'animazione del radar ARPAV di Teolo.


Un primo temporale nasce nel pomeriggio sul trevigiano presentando caratteristiche supercellulari anche se solo per pochi minuti.
Un secondo temporale, più forte, nasce poco dopo sulle prealpi vicentine ma si esaurisce a contatto con la pianura.
Da ovest poi arriva il fronte che tra il Bresciano e il Veronese mostra subito una vivace attività.
Tra Verona e Vicenza i temporali diventano una singola cella che si organizza e sul padovano presenta la sua fase più matura.

Si noti anche in questo caso la deviazione verso destra rispetto la direttrice principale di spostamento. Anche questa è una caratteristica tipica delle supercelle.

Intensa anche l'attività elettrica che ha accompagnato il temporale lungo il suo percorso.



Visivamente, già ad una certa distanza, la cella temporalesca era impressionante.

L'updraft (corrente ascensionale) era evidentissimo, inclinato e i contorni dell'incudine erano netti.

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Arrivati in prossimita del temporale su Padova le fulminazioni al suo interno illuminavano a giorno la struttura e l'ambiente circostante

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Cercando sempre di stare fuori dei "problemi", grazie anche alle nuove abilità da navigatore della mia ragazza Sara, ci portiamo alla vista della base del temporale.

Il mesociclone è pazzesco.
La rotazione evidentissima e la struttura è da antologia meteo.

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E qui un breve video che riassume il tutto.


Grazie per l'attenzione e alla prossima.

Giorgio

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lunedì 27 luglio 2015

23 luglio 2015: intensa attività elettrica

E siamo qua!... dopo un bel periodo caldo dominato dal caro anticiclone subtropicale che ci ha regalato delle stupende giornate fin troppo estive.

Da circa metà luglio infatti, le temperature hanno iniziato a salire gradualmente fino a raggiungere i massimi valori nei giorni 21 e 22 luglio. In questi due giorni la mia stazione a Stretti ha raggiunto la temperatura massima di 36,4°.
In quasi 4 anni di dati archiviati, questa è stata la temperatura più alta mai raggiunta. Un piccolo record personale quindi.

Dopo una decina di giorni di continuo accumulo di calore da parte del suolo e un sensibile aumento dell'afa man mano che l'anticiclone invecchiava, la sera del 23 luglio l'anticiclone ormai stanco ha iniziato ad accusare i primi colpi causati dall'avanzare di una saccatura da NW, che portava con se aria più fresca, permettendo lo sviluppo di temporali che hanno interessato anche le pianure.

Dal 23 al 25 luglio (data in cui il fronte ha finalmente attraversato la nostra regione), a suon di temporali, l'eredità lasciataci dal possente anticiclone è stata via via abbattuta riportandoci su valori termici più consoni al periodo.
In questo post voglio dedicarmi però solo allo scorso giovedì 23. Seguiranno altri post specifici per i giorni seguenti.

Tutto nasce da una convergenza di venti al suolo tra Veneto Orientale e Friuli Venezia Giulia associato a qualche sbuffo più fresco e umido in quota.
La immagini sotto mostrano come modelli di previsione vedessero la convergenza (km più, km meno) dove si sono poi sviluppati i temporali.

Modello WRF METEONETORK

I primi segnali di tale convergenza si vedevano al tramonto come una linea di cumuli congesti che tentavano di crescere verso l'alto.
Nel momento in cui ho fatto questa foto, in pianura non vi erano ancora le condizioni ideali per la convezione ma il "tappo" sarebbe saltato dopo qualche ora. 


Lo shear è basso, quindi i temporali non assumono strutture particolarmente fotogeniche ma, piuttosto, sono più dei "pulse storm", cioè temporali pulsanti.

Questo tipo di temporale non è particolarmente intenso e non ha vita lunga. Sinteticamente lo si può pensare come ad una torre di nuvole che sale verso l'alto col suo tipico ribollire e dall'aspetto a cavolfiore che, nell'arco di mezz'ora, raggiunge il suo stadio più intenso per poi spegnersi lentamente.
Mentre questa torre si esaurisce, nelle zone limitrofe ne parte un'altra, o altre, che sale, o salgono, e il ciclo si ripete così, lentamentente, mosso dalle deboli correnti in quota.

Eloquente l'animazione radar sloveno dove si può vedere quanto appena detto.
Il temporale principale nasce sui monti del Friuli.
Raffiche di outflow  (aria più fredda e secca) si incanalano nelle valli del Cellina e sbucano in pianura dove sollevano verso l'alto l'aria calda e umida pre-esistente dando il via ai temporali serali.

Questi si muoveranno lungo la convergenza mostrata sopra.

Il primo temporale colpisce l'alto pordenonese e mentre decade ne parte un altro più a SW nel trevigiano. Poco dopo questo si esaurisce e nuovi cumulonembi nascono a ridosso della laguna di Venezia.



E qui entro in gioco io che in quella serata mi sono portato a Punta Sabbioni sul bordo della laguna per cercare di fotografare qualche bel fulmine.

Che dire.. le condizioni erano perfette per questo tipo di fotografia.
Uno shear basso vuol anche dire che i temporali sono lenti nel loro movimento e che quindi danno il tempo a chi li segue di trovare un buon posizionamento per almeno alcune decine minuti.

Ecco che allora è tempo di fermarsi con le parole e lasciare spazio alle foto.

Stack di alcune immagini che ben rappresentano l'intensa attività elettrica presente sotto questi temporali. Foto fatta a Punta Sabbioni.

Electric Messiah

Saetta caduta a poche centinaia di metri dalla mia posizione presso Ca' Ballarin.

Lightnings over the Venice Lagoon


A presto.
Giorgio

mercoledì 24 giugno 2015

23 giugno 2015: fronte freddo e temporali

Ciao a tutti.

Ieri è stato l'ennesimo giorno con temporali sul regioni di nord est.

L'ingesso da nord di aria più fredda e secca unita alla presenza in alta quota un ramo del jet stream con direzione SW-NE ha garantito le condizioni per la formazione di fenomeni localmente intensi.

Ricordando che, la presenza di venti sostenuti in quota fanno si che la corrente ascensionale del temporale (updraft) si inclini e che quindi essa venga meno disturbata dalla corrente discendente (downdraft), i temporali possono assumere una maggiore organizzazione.

Quanto i temporali possono assumere una maggiore organizzazione si intende che i rischi più importanti ( estendibili alla giornata di ieri 23 giugno) sono: la grandine, i forti colpi di vento associati a precipitazioni intense (downburst), locali alluvioni lampo (flash floods) e, occasionalmente, la formazione di tornado.

Tuttavia l'elevata saturazione dell'atmosfera alle quote medio alte (700-500hpa) ha portato via molta energia alla convezione data lo scarso soleggiamento durante tutta la giornata.

Inoltre per tutta la mattina e fino alla prima parte del pomeriggio ha soffiato un vento da NE che ha mantenuto i dew point inferiori ai valori potenzialmente più alti che si sarebbero avuti con un vento dai quadranti meridionali.

Le zone che potevano ambire a fenomeni forti erano il Friuli occidentale e il Veneto orientale.

Quando nel pomeriggio, però, è iniziata a fluire l'aria più fredda, sono nate contemporaneamente diverse celle temporalesche che si sono disturbate tra loro e si sono fuse in un sistema multicellulare.
Questo ha fatto si che nessun temporale potesse evolvere in una supercella eliminando il rischio di grandine di grosse dimensioni e di trombe d'aria.

In riferimento a quanto appena detto si prenda come esempio gli scatti del radar OSMER.
All'arrivo del fronte nascono diverse celle sulla pianura

Esse si uniscono in un sistema multicellulare che spazzerà le pianure di Friuli e Veneto




 Io ho seguito questo temporale portandomi nel pordenonese.

Di fronte al temporale si era formata una shelf cloud molto lunga a sinuosa già vista in altre occasioni simili (per esempio lo scorso 11 MAGGIO 2014).

Shelf cloud panorama 1


Shelf cloud panorama 2

Alcuni dettagli della shelf cloud.

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L'attività elettrica era molto intensa e sono riuscito ad immortalare anche un fulmine positivo nonostante vi fosse ancora la luce del giorno.

DSC_8494


Ora ci aspetta un periodo di "calma" grazie al ritorno di un tempo più anticiclonico. 
Tornerà il caldo estivo che è sicuramente più consono dei 14° che si sono avuti stamattina.

Vi ringrazio per seguirmi così in tanti dato che ormai siamo prossimi alla soglia delle 20mila visualizzazioni.

Vi ricordo inoltre l'appuntamento di venerdì all'EXPO di Venezia di cui vi avevo già parlato 
http://meteostretti.blogspot.it/2015/06/26-giugno-associazione-meteonetwork-ad.html

Se volete potete CONDIVIDERE questi contenuti attraverso i pulsantini che ci sono a fine post.
Non siate timidi. =)

Detto questo vi saluto e vi do l'arrivederci al prossimo post.

Giorgio

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